Furti in casa… come limitare il problema nel 21° secolo…

I furti in casa (o persino furti d’ identità) ci sono sempre stati da quando esiste l’ uomo, ma nel 21° secolo i malintenzionati si sono evoluti…. 

Tutto nasce da internet e in particolare dai social. Ma è possibile fare qualcosa?


Purtroppo ad oggi quasi tutti, anche solo per ritrovare vecchie conoscenze o rimanere in contatto con parenti e amici, facciamo uso dei social. Facebook, twitter, google+, linkedin, ma anche whatsapp, skype, wechat, sono solo alcuni esistenti.

Il più famoso rimane Facebook, fondato dall’ ormai notissimo Mark Zuckerberg che nel 2017 risulta 5° tra i più ricchi al mondo… (in principio non era solo lui, ma è un altra storia).

A questo proposito parlerò in generale, ma per lo più il discorso e rivolto soprattutto a Facebook.


Ai tg nazionali difficilmente vi informano su tutti i furti che avvengono ogni giorno, ne tanto meno furti d’ identità; effettivamente non c’ è neanche il tempo materiale… magari a livello regionale o provinciale riescono a informare per la propria località, ma normalmente vengono trattati solo i fatti più eclatanti. Grandi rapine che coinvolgono banche, portavalori, gente famosa o quando ci ‘scappa’ qualche morto… E’ la solita storia, sappiamo bene che il cittadino medio a cui viene svaligiata casa non fa audience…..

E’ diventato uso comune, scrivere qualsiasi cosa ci passi per la mente. Finchè si tratta di stati d’ animo, qualche foto di quello che abbiamo mangiato, il buongiorno o la condivisione di materiale ci sta pure. Il problema nasce principalmente perché inconsapevolmente ci esponiamo.

Scrivere ad esempio che l’ indomani a tot ora ci si vede a un ristorante con tutta la famiglia, sito in un certo luogo insieme ad altre persone è il primo errore… Poi arrivati al ristorante si cominciano a scattare foto su quanto è bello l’ antipasto, scriviamo che il servizio è lento, e tante altre belle informazioni…  Lo fate oggi, poi magari fra una settimana da un altra parte, o meglio ancora siete degli abitudinari di un certo posto e ci andate tutte le prime domeniche del mese (sto facendo solo degli esempi eclatanti, ma comunque reali) e continuate a condividerlo su Facebook… Magari abitate in una villettina angolare (ma come anche al primo piano di un palazzo) dove magari vi siete ricordati di dire a tutti su Facebook che la vostra vicina è alle Maldive e siete costretti ad annaffiargli le piante, e che quello che vi sta sopra torna sempre dopo mezzanotte perché lavora a 200km e fa rumore con le scarpe….  e chissà quante situazioni che capita di condividere online…

Peccato che magari avete appena pure acquistato un auto nuova (magari con un mega finanziamento perché non siete ricchi) e avete destato l’ attenzione di un qualche tipo… prima controlla dove abitate per capire se il luogo è  ‘tranquillo’ e poi dopo aver costatato che non si hanno allarmi, o magari c’è ma senza neanche una telecamera (ora è più un esempio per una villetta, ma gli appartamenti non sono esenti da questo discorso) allora passa al piano successivo; cercherà di scoprire come si chiama chi ci abita (generalmente dalla cassetta della posta o dal campanello, ma gli escamotage sono tanti per acquisire questa informazione). A questo punto va in internet e da li cerca di capire se la persona interessata utilizza Facebook (principalmente), e se è possibile vedere i suoi post. Se non è possibile inizialmente, tenterà sicuramente cercando amici in comune o provare a diventarlo….. Immaginate ad esempio vostro figlio di 15 anni che vive con voi, (il malintenzionato ovviamente scoprirà che abita li con voi), e magari con un finto account di una bella ragazza gli chiede l’ amicizia…. e questo è solo un esempio.

Per evitare (nel limite del possibile) piccoli furti alle vostre proprietà, oltre che limitare i racconti di quel che fate ogni minuto  è utile anche aumentare un po’ la privacy:

In facebook:

I punti principali da modificare (a vostro piacimento) sono la Privacy, Diario e aggiunta, Blocco … quest’ ultimo serve se magari volete bloccare delle app o limitare degli utenti, ecc. .

Non sto qui a specificare cosa è meglio spuntare o meno, perché dipende da voi e da quanto volete condividere e da quanto ve ne possa fregare di quello che ho scritto…

Vi ricordo anche altre piccole regole:

  • evitate se potete i tag di posizione automatici, utilizzati frequentemente e inconsapevolmente sui dispositivi portatili (non serve solo disattivare il gps)
  • attivate sul vostro smartphone un app o un sistema integrato di ‘trova telefono’ e/o di blocco automatico
  • con un altro smartphone, fotografate (o scrivetelo a mano) il codice IMEI del vostro dispositivo. l’ IMEI è un codice unico; se lo smartphone è un dual sim, ne avrete 2. Per visualizzare l’ IMEI su qualsiasi telefono senza cercarlo nelle impostazioni, basta che dalla tastiera telefonica digitiate  *#06# 
  • non lasciate incustoditi dispositivi portatili (per lo più gli smartphone)… esistono app con cui è possibile registrare il vostro account whatsapp fotografando semplicemente un qcode e senza che ve ne accorgiate minimamente, possono controllare tutte le vostre chat (e persino rispondere facendo finta di essere voi…)
  • se perdete il vostro telefono, bloccatelo o cercatelo se avete attivato il servizio prima, e se non lo trovate denunciate immediatamente (fornendo alle autorità il codice IMEI oltre al tipo di dispositivo).
  • spesso è utile tenere da parte la confezione originale di un dispositivo perché spesso sono segnati anche i seriali e altre informazioni univoche del vostro dispositivo.

Inizialmente ho parlato anche di furti d’ identità:

condividere troppe informazioni personali, o magari semplicemente buttare una fotocopia del vostro documento (anche vecchio) nel cestino senza sminuzzarlo o persino una busta paga di qualche anno prima sono gravi errori… senza contare eventuali documenti lasciati sul proprio account email o qualche cloud …. se qualcuno ne dovesse entrare in possesso può facilmente e digitalmente modificare qualche dato e ritrovarsi con delle fotocopie veritiere dei vostri documenti personali e/o buste paga con cui (generalmente online) riusciranno ad acquistare e finanziare a vostro nome un qualche prodotto per poi magari andarlo a ritirare di persona con una qualche delega o ancora meglio farselo recapitare a un altro indirizzo (che non è neanche il loro o persino un pickpay dove basta un codice per aprire l’ armadietto…

Non ve lo scrivo per sentito dire, ma per esperienza personale, o meglio di una mia collega. Andando a ad acquistare un prodotto a rate in una grande catena elettronica, la responsabile della finanziaria gli ha fatto notare che aveva attivo un altro finanziamento scoperto da qualche mese… qualcuno aveva acquistato un paio di tablet utilizzando documenti e buste paga fotocopiate, ma rifatte ad hoc e veritiere, almeno in parte dato che all’ indirizzo di residenza non c’ era  più da qualche tempo perciò non gli potevano neanche arrivare comunicazioni in proposito….  se non avesse provato a fare un finanziamento non se ne sarebbe mai accorta, o almeno finchè l’ Equitalia (quando così si chiamava) non avrebbe bussato alla sua porta…. Ovviamente ha denunciato tutto ai carabinieri ed è riuscita ad evitare che gli addebitassero qualcosa che non ha mai acquistato.

Spero che queste poche informazioni che vi ho dato vi facciano almeno riflettere… non sono entrato in merito riguardo alla condivisione di foto di minori anche se pure in quel caso esistono dei pericoli tangibili, ma penso che siano meno frequenti rispetto a quelli menzionati nell’articolo.

L’ intero articolo l’ ho scritto personalmente sulla base delle mie conoscenze ed esperienze, non ho in alcun modo copiato da altre fonti.

Per qualsiasi domanda o perplessità, scrivetemi.

Vi ringrazio per l’ attenzione.

 

 

 


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